A Cortina il rifugio Dibona dice basta alle motoslitte

A Cortina il rifugio Dibona dice basta alle motoslitte


La scelta del silenzio. Camminare in un bosco in mezzo alla neve, stabilire un contatto diretto con la Natura, percepire rumori e sensazioni. Riportare il silenzio nei boschi in montagna, è stata l’idea coraggiosa e moderna presa durante la pandemia che ha spinto i proprietari dello storico rifugio Angelo Dibona a 2.083 metri di altezza nel Valon della Tofana sopra Cortina, ad interrompere, dopo 50 anni, il servizio motoslitte. Un mezzo di trasporto che permetteva di raggiungere il rifugio in 15 minuti. Dopo decenni si potrà arrivare caminando sul sentiero solo a piedi o con le ciaspole.

“Da questo inverno il rifugio si potrà raggiungere soltanto a piedi” ha annunciato Nicola Recafina, gestore insieme al fratello Riccardo del rifugio che si trova nell’area della Tofana di Rozes. La storia di questa famiglia (furono il nonno Mario Recafina e sua moglie Antonia, figlia del grande scalatore Angelo Dibona nel 1953 a costruire il rifugio sui ruderi di un edifico militare) è stata selezionata da Legambiente che l’ha inserita tra le “Buone pratiche” del dossier Nevediversa, ossia quelle scelte che, in nome della sostenibilità, stanno avvenendo quest’anno in montagna. Pratiche che contribuiscono a creare un nuovo modo di vivere la montagna. Più consapevole e green.

Una scelta coraggiosa

L’intenzione è dunque di riavvicinare escursionisti e alpinisti al silenzio, tra le rocce e i boschi in alta quota. Un’esperienza unica anche per il benessere fisico. “Vogliamo offrire agli amanti della montagna un luogo in cui ritrovare la Natura, la tranquillità e il silenzio”, hanno spiegato i gestori del Dibona, nonostante la cancellazione del trasporto in motoslitta tra i boschi innevati sulle Tofane sia stata anche una scelta coraggiosa dal punto di vista economico. Il servizio infatti era molto utilizzato, specialmente per la cena durante i periodi festivi. Il Dibona è uno dei luoghi più frequentati della montagna ampezzana, base per gite, ferrate e scalate tra le più gettonate delle Dolomiti. Ma proprio a causa delle motoslitte che portavano avanti e indietro i turisti al rifugio, punto di appoggio con le sue stanze anche per gli alpinisti impegnati sulle pareti delle Tofane, “tutta l’area stava diventando una specie di parco divertimenti”, hanno spiegato i proprietari quando hanno annunciato la loro decisione.  

Il momento di fare un passo indietro

Oltretutto, hanno spiegato, la gestione dei mezzi stava diventando pericolosa proprio per l’affollamento dei mezzi. Senza il servizio motoslitte, dunque, il rifugio sarà raggiungibile solo a piedi, con le ciaspole o con le pelli di foca. Tutti d’accordo? Non tutti per la verità. Sul web la delusione dei turisti abituati a salire in 15 minuti al rifugio Dibona a 2 mila metri, anche di notte, si è manifestata per giorni. Ma la famiglia Recafina difende la propria scelta e ha deciso che di fronte al destino della montagna che sta lottando contro i cambiamenti climatici, è arrivato il momento di fare un passo indietro.  



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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2023-01-04 07:40:58 ,

www.repubblica.it

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Il post dal titolo: A Cortina il rifugio Dibona dice basta alle motoslitte scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2023-01-04 07:40:58 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue

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